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di Sonia Cordella - 26 ottobre 2014
E'
colma l'aula consiliare del comune di Pescara tra una platea di giovani
che occupa il maggior numero dei posti a sedere. Tutto è pronto per la
celebrazione del 19° anno del Premio Paolo Borsellino. Apre l'evento il
coordinatore della manifestazione Oscar Buonamano che cede la parola al
presidente dell'associazione Falcone e borsellino, Gabriella Sperandio,
organizzatrice del premio. “Benvenuti nell'aula consiliare” saluta il
sindaco Marco Alessandrini “oggi c'è un colpo d'occhio veramente
bellissimo! Ho salutato il nuovo governo cittadino” esclama riferendosi
ai ragazzi “la nuova maggioranza e la nuova opposizione, che non
prenderanno possesso di questi banchi subito ma sono loro il nostro
futuro, la futura classe dirigente. Uno dei premiati ci ha ricordato la
vicenda di un giornalista paraguayano, Pablo Medina, assassinato proprio qualche giorno fa”
prosegue il sindaco rammentando l'importanza della libertà di
informazione e della lotta contro la criminalità. Rita Borsellino
trasmette il suo saluto attraverso Sabrina Dodaro che nel corso della
mattinata darà voce alle motivazioni del premio consegnato a ciascun
vincitore. “Questa è una delle iniziative nazionali più importanti sul
tema della legalità” afferma la sorella del giudice a cui è ispirata la
manifestazione “una lotta che deve tenere uniti nord e sud, per evitare
che la mafia metta le mani nei grandi affari e che si insinui nei
palazzi del potere dove trova terreno fertile e linfa vitale”. Anche le
parole di Lucia Borsellino, la figlia maggiore di Paolo, risuonano nella
sala comunale ricordando l'importanza di investire tempo e risorse
nella formazione culturale delle nuove generazioni ai quali devono
essere garantite trasparenza e legalità per un futuro migliore. La targa
che verrà consegnata ai vincitori del premio è dedicata dagli
organizzatori al giornalista scomparso Maurizio de Luca. Il Premio per
l'Impegno sociale verso i più deboli viene consegnato alla onlus
aquilana “L'Aquila per la vita”. “Questo premio ha un valore
straordinario per noi perché una volta tanto alla fatidica domanda che
solitamente si pone in questo paese: -Chi ti manda?- qui diventa: Che
cosa hai fatto? E questo ci rende orgogliosi” dice il presidente. Il
Premio alla Cultura viene consegnato al poeta, cantante e musicista
Piero Nissim e al progetto teatrale 'Storie di donne morte ammazzate'
contro i femminicidi sempre in crescita nel nostro Paese. Il Premio al
Giornalismo viene consegnato al Direttore di Antimafia Duemila, Giorgio
Bongiovanni, che con il suo gruppo -ha dimostrato una grande capacità
ormai rara nel panorama giornalistico italiano, quella di riannodare con
perizia e pazienza la storia d'Italia dal 19 luglio in poi partendo dal
particolare della strage di via d'amelio per raggiungere l'apice di
alcune delle storie più controverse degli ultimi vent'anni: la
trattativa. Regalandoci tante inchieste vere di un militante che regala
al giornalismo una lezione del mestiere e di onestà-. “Voglio
condividere questo premio con i miei colleghi che sono in sala Lorenzo
Baldo e Anna Petrozzi. Ringrazio il sindaco per aver portato qui Paolo
Medina, un amico che scriveva per la nostra rivista, ucciso dalla mafia
in Paraguay” dice il direttore profondamente commosso sollevando la
targa e dedicandola a questo nuovo martire della giustizia. Rivolgendosi
poi ai ragazzi li esorta dicendo: “Voi dovete chiedere verità e
giustizia allo stato perché dentro lo stato ci sono ancora segreti che
riguardano la strage Borsellino, la strage di Capaci e quindi voi con
forza mentre crescete dovete chiedere verità altrimenti la futura classe
dirigente sarà ancora macchiata di segreti che non possiamo più
sostenere”.
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