Programma di Alternativa-Politica

venerdì 30 maggio 2014

"Mafia. Problema nazionale?" - 20 Giugno


Appello al Csm: nominate Nino Di Matteo procuratore aggiunto di Palermo!

FIRMA LA PETIZIONE!
di Salvatore Borsellino e
Giorgio Bongiovanni - 30 maggio 2014

Ai primi di marzo di quest’anno il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha modificato l’art. 8 della circolare sulle Direzioni distrettuali antimafia nelle procure.
La direttiva del Csm restringe ai soli magistrati della Dda la possibilità di effettuare indagini su Cosa Nostra.
Questa circolare estromette di fatto i pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene dalle nuove indagini sulla trattativa Stato-mafia.
Successivamente alla notizia della divulgazione di quella circolare il procuratore di Palermo, Francesco Messineo aveva assicurato che avrebbe scritto al Csm attraverso la procedura del “quesito” per chiedere esplicitamente una via di uscita alla rigidità di quella direttiva.
Alcuni giorni fa la richiesta del Procuratore è stata finalmente ufficializzata.
In un punto della lettera si fa riferimento alla questione trattativa (pur senza nominarla) in merito alla coassegnazione di nuovi filoni investigativi tra magistrati Dda e magistrati non Dda.
Di fatto viene sottolineata l’importanza di non disperdere il patrimonio conoscitivo dei magistrati che non fanno parte della Dda “in ossequio al principio di continuità nell’assegnazione delle indagini per un medesimo fatto”.
L’istanza di Messineo al Csm rappresenta quindi l’ultimo tentativo di evitare che indagini delicatissime si arrestino ripartendo da zero nelle mani di nuovi magistrati che devono leggere centinaia di migliaia di pagine, con il conseguente rischio della prescrizione.
La società civile si appella quindi al Csm affinché risponda positivamente alla richiesta del procuratore Messineo dando ugualmente un segnale forte: nomini Nino Di Matteo procuratore aggiunto di Palermo!
Salvatore Borsellino
Giorgio Bongiovanni e tutta la redazione di Antimafia Duemila

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Foto © Castolo Giannini              


 fonte:antimafiaduemila.

domenica 18 maggio 2014

Esclusiva PTV News 17 maggio 2014 - Sit in a Roma contro il nazismo

FONTE:   PANDORATV


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   

mercoledì 7 maggio 2014

Di Matteo e la circolare del Csm, Salvatore Borsellino: "Ribellatevi a chi mette il bavaglio ai pm!"

Il grido del fratello di Paolo Borsellino prima del comizio di Beppe Grillo
di Lorenzo Baldo - 6 maggio 2014
Palermo. “Questa è un’emergenza. Stamattina aprendo il giornale ho letto quello che mai mi sarei aspettato di leggere”. Dal palco del Movimento 5Stelle, prima del comizio di Beppe Grillo, è il fratello di Paolo Borsellino a prendere la parola. Il suo è un grido disperato che si diffonde prepotentemente in piazza Politeama. La notizia di quello che viene definito uno “scippo” delle nuove indagini sulla trattativa Stato-mafia messo in atto dal Csm attraverso una circolare esplode nelle sue parole. Salvatore Borsellino accusa pubblicamente il Presidente della Repubblica – capo del Csm – di essere di fatto il “garante del silenzio sulla trattativa” nei confronti della quale suo fratello, Paolo, una volta venuto a conoscenza, si è opposto con tutte le sue forze fino a farsi ammazzare.    vedi tutto.

fonte: antimafiaduemila.

martedì 6 maggio 2014

Suggerimento per Renzi e Alfano, da un Presidente che fà veramente.

Stop al campionato in Uruguay

Il presidente Mujica ritira la polizia dagli stadi

(ANSA) - ROMA, 2 APR - La decisione del presidente dell'Uruguay José Mujica di non fornire agenti di polizia per la sicurezza negli stadi ha provocato prima le dimissioni del Consiglio della Federcalcio locale, poi il blocco dell'attività e quindi lo stop del campionato di Chiusura. Così, ieri non si sono giocate Penarol-Miramar, Fenix-River Plate e Juventud-Rentistas, rinviate a data da destinarsi. Mujica ha preso la sua decisione per dare un segnale forte contro la violenza e il razzismo che imperversano negli stadi.

FONTE:ANSA
 

Il Csm: stop alle indagini su trattativa, azzerato il pool di Palermo

di AMDuemila - 6 maggio 2014
"Non è un pm della Dda". E con questa motivazione il pubblico ministero di Palermo Antonino Di Matteo non potrà più fare nuove indagini sulla trattativa tra Stato e mafia. Così come Roberto Tartaglia, che insieme a Di Matteo fa parte del pool del processo trattativa con Francesco Del Bene e Vittorio Teresi, coordinatore del gruppo e l'unico magistrato che sopravviverà all'azzeramento del pool. E' la drammatica conseguenza di una circolare arrivata dal Consiglio superiore della magistratura lo scorso 5 marzo. Il Csm ha dichiarato che tutti i nuovi fascicoli d’inchiesta sulla mafia dovranno essere affidati solo ed esclusivamente a chi fa parte della Direzione distrettuale antimafia. E non è il caso di Di Matteo, in quanto il suo incarico è scaduto formalmente da quattro anni e in via ufficiale assegnato al gruppo che si occupa di abusi edilizi, mentre Tartaglia non fa ancora parte della Dda. L'unico che, alla luce delle nuove direttive del Csm, rientrerebbe ora di diritto nel nuovo filone di indagini sulla trattativa è Del Bene, ma solo fino al primo giugno, giorno della scadenza per il suo incarico.
Il Consiglio superiore della magistratura ha ordinato che potrà essere fatto uno strappo alla regola solo in casi eccezionali: "nei delitti contro l’economia, la pubblica amministrazione, la salute e l’ambiente", oppure nel caso in cui tutti i magistrati appartenenti alla Dda abbiano un carico di lavoro tale da impedire loro di occuparsi di altre indagini.
Anche se ufficialmente non è noto su quali indagini il procuratore di Palermo Messineo abbia posto il veto, ma è altrettanto risaputo che da quando è iniziato il processo in Corte d'assise il pool è andato avanti con le indagini ma ora sarebbe tutto messo in discussione.
Uno stop perentorio, dunque, al nuovo filone investigativo, quello sulla trattativa bis, che aveva individuato molti altri nomi rispetto a quelli che già figurano nel processo trattativa Stato-mafia (ex politici e ufficiali del Ros, boss mafiosi e pentiti). Già la scorsa estate i pm di Palermo insieme alla Dia si sono recati alle sedi dei servizi segreti a Roma per acquisire una mole immensa di documenti. Di recente hanno poi proseguito negli interrogatori di diversi uomini appartenenti alle istituzioni come testimoni, oltre a cercare di chiarire il mistero della Falange Armata, la sigla che in passato ha rivendicato numerosi omicidi e da poco è tornata a farsi sentire. Sì, perchè una lettera di minacce è pervenuta in carcere al boss Totò Riina: "Chiudi la bocca, ci pensiamo noi". Noi chi?
Resta il fatto che la mossa del Csm (al quale qualcuno sta già pensando di scrivere) ha decretato l'eliminazione di un pool che non ha eguali per competenza, le cui indagini hanno iniziato a delineare nuovi misteri che devono essere portati alla luce, legati a personaggi appartenenti ad ambienti di potere ben più alti di quelli che sono stati finora toccati dalle precedenti attività investigative.
Ma ad essere a rischio sono anche altre indagini antimafia che vedevano applicati diversi pm della procura ordinaria. Ed il caso è pronto ad esplodere.

FONTE:antimafieduemila

domenica 4 maggio 2014

L'incendio di Odessa e la stampa italiana

Un pogrom antirusso, squadre naziste, elicotteri d'assalto, un rogo raccontato in modo vergognoso dalla stampa italiana. Il dramma ucraino e i media italioti [Pino Cabras]


di Pino Cabras.

Vediamo i lenzuoli sui corpi di decine di persone, nelle videoriprese di Odessa, in Ucraina. Lì è in atto un pogrom antirusso in pieno XXI secolo, con lancio di molotov, granate artigianali, assedi, bastonature. Squadre nazistoidi di Pravy Sektor ("Settore Destro"), protette e inquadrate anche nel resto del Paese da una giunta insediatasi dopo aver allontanato con la violenza un presidente eletto regolarmente, stanno devastando i luoghi di aggregazione sociale e politica - ossia i partiti, le associazioni, i sindacati - di una parte della popolazione di Odessa (maggioritaria) identificabile come russa, russofona o filorussa. La polizia della città sul Mar Nero ha lasciato fare per ore.