Programma di Alternativa-Politica

martedì 15 ottobre 2013

La via maestra 12 ottobre - Don Luigi Ciotti "Siate eretici!"

"Siate eretici!" 


di Luigi Ciotti - 13 ottobre 2013
“Siate eretici, perché eresia significa scelta: l'eretico sa scegliere ed esprimere in modo civile un giudizio autonomo, ama la verità ma ancor di più la sua ricerca, non il possesso. Per l'eretico la ricerca della verità e la responsabilità sono inseparabili, egli si ribella al sonno delle coscienze e all'ingiustizia, al cinismo e all'indifferenza”.

INTERVENTO INTEGRALE ALL'INTERNO!







In piazza per la dignità di un popolo
di Miriam Cuccu - 12 ottobre 2013
Roma. E' una folla interminabile quella che oggi si snoda lungo via Sistina e arriva fino a Piazza del Popolo. A sventolare bandiere di ogni colore e tipo migliaia di persone costrette ad esigere il rispetto della legge da chi, paradossalmente, è deputato a tutelare diritti e doveri dei cittadini. Presenti, tra i tanti movimenti e partiti politici, Azione Civile, l'associazione Libera di don Ciotti - tra coloro che, insieme a personalità come Maurizio Landini, Lorenza Carlassare, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodota', ha indetto la manifestazione in difesa della nostra Carta Costituzionale - il laboratorio politico Alternativa di Giulietto Chiesa, il movimento No TAV, la FIOM e la CGIL oltre a Il Fatto Quotidiano, promotore dell'appello in difesa della Costituzione firmato da 440mila aderenti.
 L'intervento accorato di una studentessa universitaria, che descrive il profondo disagio esistente tanto nelle scuole quanto nel mondo del lavoro, è l'immagine dello spaccato di un Paese la cui voce viene sistematicamente ignorata dalla politica. E' con le immagini della strage avvenuta a Lampedusa ancora vivide nella memoria che donne e uomini di tutte le età si riuniscono davanti al palco per parlare di libertà, dignità e uguaglianza sociale, parole di cui siamo stati defraudati da una classe dirigente dedita a curarsi dei propri affari personali in barba a una società assoggettata al potere di pochi. "Nella costituzione ci sono parole di pace, di libertà, di uguaglianza ma anche di responsabilità - ha affermato don Ciotti, la cui voce fortemente provata nulla ha tolto alla profondità delle sue parole - e la responsabilità è la spina dorsale della Costituzione e della democrazia". "Non si tratta solo di crisi economia, - ha continuato il presidente di Libera - ma soprattutto di crisi etica e culturale, di giustizia sociale e di una politica che ha tradito la sua funzione di servizio alla comunità". Soprattutto, conclude don Ciotti "siate eretici, perché eresia significa scelta: l'eretico sa scegliere ed esprimere in modo civile un giudizio autonomo, ama la verità ma ancor di più la sua ricerca, non il possesso. Per l'eretico la ricerca della verità e la responsabilità sono inseparabili, egli si ribella al sonno delle coscienze e all'ingiustizia, al cinismo e all'indifferenza".
Sotto il cielo di Roma vengono letti alcuni degli articoli della Costituzione, la cui essenza stessa rischia di essere snaturata in particolare dalla modifica dell'articolo 138, uno dei pochi limiti alle troppe leggi fatte su misura da questo o quel partito politico. Per questo è chiamato anche "catenaccio", proprio perché a difesa di una non così lontana e improbabile violazione degli articoli, "Ben 69, se passasse questo disegno di legge che andrebbe a modificare punti che l'articolo 138 non consente" ha precisato il professor Alessandro Pace, davanti a una folla nella quale spicca la rumorosa assenza dei rappresentanti delle istituzioni. "Qualcuno - ha esordito Gustavo Zagrebelsky - ha detto che la Costituzione non è adatta a governare. Noi invece chiediamo se loro sono adatti a governare. Questa Costituzione in mano a che razza di uomini e donne è caduta?" E ancora: "La nostra forza è nell'essere determinati e moderati, perché non escludiamo nessuno. Il nostro Paese ha bisogno dell'impegno di tutti noi". Un Paese che, ahinoi, "a seguito della strage di Lampedusa ha dimostrato ancora una volta di non voler accogliere i migranti" ha detto il sindaco di Lampedusa, che ha portato al pubblico presente la sua testimonianza, ricordando che non si tratta "dei primi morti nei mari italiani" così come che "il testo unico sull'immigrazione - la legge Bossi-Fini che ha rappresentato un duro colpo per chi oltrepassa i confini dell'Italia - è stato voluto anche da Napolitano". "Solo alle persone viene chiesto il passaporto, mentre i traffici e la corruzione oltrepassano molto bene le frontiere" ha commentato amaramente Cecilia Strada, portavoce di Emergency.
In un Paese alla rovescia nel quale vige la legge secondo la quale a salvarsi è il furbo, il ricco, il potente, la Carta Costituzionale è l'ultimo baluardo rimasto a difesa dei diritti inviolabili dell'essere umano. "Non si può fare un'operazione di questa portata contro la volontà dei cittadini" ha dichiarato con forza Stefano Rodota' - loro (i politici, ndr) stanno modificando la Costituzione ma non si chiedono se accettiamo questa procedura, dobbiamo chiedere ai parlamentari di lasciare liberi i cittadini di indire un referendum su questo punto". Viviamo una situazione, ha proseguito Rodota', nella quale "è stata perduta la forza e la virtù della politica" e ancora, "anche quando i diritti sono scritti solo su carta sono sempre un vincolo per la discrezionalità politica, se ci sono delle priorità queste non possono essere ignorate a favore dell'acquisto degli F-35". "Quando sono in pericolo i diritti dei bambini - ha poi ribadito - non devono prevalere le esigenze dell'economia".
"Questa non è la fine - ha precisato il sindacalista della FIOM Maurizio Landini nel corso del suo intervento - ma la tappa di un percorso che dobbiamo continuare nelle scuole e nei territori nei giorni a venire. La vera rivoluzione è essere coerenti e mettere in pratica ogni giorno i contenuti della Costituzione". Piazza del Popolo è tutta un applauso, e la speranza che il corteo di oggi non sia la fine, ma l'inizio di un percorso all'insegna dell'impegno, della solidarietà e dell'inclusione sociale sembra essere ora più tangibile.

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In piazza per difendere la Costituzione
fonte:antimafiaduemila

mercoledì 9 ottobre 2013

A 15 anni inventa un test per scoprire il tumore al pancreas

Al liceo ha avuto l’idea e un oncologo della Johns Hopkins lo ha chiamato nel suo laboratorio: «È l’Edison di oggi»

 Jack Thomas Andraka ha solo 16 anni (è nato nel 1997) ed è già un inventore di fama e ricercatore nel campo dei tumori. Negli Stati Uniti è possibile. Idee e competenze non guardano l’anagrafe. Nel 2012, a 15 anni, ha ricevuto il Gordon E. Moore Award , il Gran premio della Intel International Science and Engineering Fair . Settantacinquemila dollari per sviluppare la sua invenzione: un nuovo metodo, rapido e poco costoso, per rilevare l’aumento di una proteina che segnala l’inizio di un tumore al pancreas. Funziona anche per ovaie e polmone. E lo segnala molto precocemente, consentendo una cura vincente.

fonte:corieretv salute

mercoledì 2 ottobre 2013

Difesa, l'ultimo shopping del governo

di Gianluca Di Feo - 30 settembre 2013 - Foto
Per fermare l'aumento dell'Iva sarebbe bastato un miliardo. Che c'era, ma è stato destinato dall'esecutivo a una spesa extra in elicotteri, aerei, apparati elettronici per l'esercito. E le richieste dei generali non sono finite.
Un miliardo esatto per proseguire negli acquisti di armamenti. La stessa cifra che sarebbe stata necessaria per fermare l'aumento dell'Iva, diventato il pretesto impugnato da Silvio Berlusconi per far saltare le larghe intese e portare il Paese sull'orlo del baratro. Invece nelle scorse settimane il governo Letta ha deciso di “blindare” con due decreti legislativi una spesa extra in nuovi sistemi militari per un totale di 975 milioni di euro: elicotteri, aerei, apparati elettronici per l'Esercito.
Tutti prodotti da aziende di Finmeccanica: Agusta, Selex, Alenia Aermacchi. Secondo l'esecutivo c'è “un prioritario interesse pubblico” nella realizzazione di questi programmi. Non è l'unico provvedimento in lavorazione. A settembre la corsa agli armamenti sembra avere subìto un'improvvisa accelerazione. Stando alle indiscrezioni, il governo è pronto a firmare i contratti per altre due fregate Fremm, con un costo di circa un miliardo: la Marina ne ha già ordinate sei. Inoltre il ministro della Difesa Mario Mauro sta sponsorizzando un nuovo aereo da addestramento dell'Aermacchi, l'M-345: la scorsa settimana ne ha annunciato persino l'adozione da parte delle Frecce Tricolori.

Su queste iniziative mancano certezze, invece lo schema dei due decreti legislativi è stato già inoltrato alla presidenza di Montecitorio: gli atti sono stati messi a disposizione dei parlamentari il 23 settembre. A firmarli tre ministri: quello dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato; quello dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e quello della Difesa. In pratica funziona così: i militari scelgono, lo Sviluppo Economico paga e Saccomanni autorizza perché “non derivano effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica”.

Lo shopping nasce da una richiesta dei generali, che il 4 giugno hanno messo nero su bianco “l'urgenza e la priorità” di alcuni programmi, da finanziare con i fondi stanziati dalle leggi speciali varate prima della crisi. Quali? Si tratta degli elicotteri Agusta AW-101 per il Combat Sar dell'Aeronautica: 15 velivoli d'ultima generazioni per le missioni di soccorso armato dei piloti caduti dietro le linee nemiche.

Finora l'Italia non si è mai trovata in questa situazione. Quando nel 1991 venne abbattuto sull'Iraq il cacciabombardiere degli ufficiali Cocciolone e Bellini, nessuno tentò il recupero. Nel 1992 in Bosnia un Mig jugoslavo distrusse un aereo da trasporto italiano, ma non ci furono superstiti. E oggi in teoria i nuovi elicotteri non dovrebbero occuparsi di intervenire in aiuto di naufraghi o in calamità naturali: la competenza per queste operazioni infatti non è più delle forze armate, anche se non è ben chiaro a spetta questa missione. Ora i due decreti prevedono di spendere 408 milioni di euro solo per la terza trance del contratto degli elicotteri AW-101, in tante rate fino al 2027. Nella nuova ondata di fondi statali ci sono poi i nuovi addestratori avanzati Alenia Aermacchi M-346: aviogetti per la formazione dei piloti militari, considerati tra i migliori al mondo: li ha acquistati pure Israele e sono in valutazione anche da parte degli americani.

L'Italia ne vuole comprare quindici. Il nuovo decreto finanzia il secondo lotto con 160 milioni di euro: si prevede di pagare 9 milioni il prossimo anno, 60 milioni nel 2015 e altri 25 nel 2016. Vista la fatica per trovare questi soldi, non si capisce come farà il ministro Mauro a far passare i contratti per un altro modello di addestratore, il più piccolo M-345 progettato dalla stessa azienda lombarda. Ben 307 milioni finiranno a Selex per la terza fase del programma Forza Nec, ossia la digitalizzazione dell'Esercito. Si tratta di creare il “soldato futuro”: dotare i fanti di gadget tecnologici come mirini, visori, sistemi di interconnessione satellitare. Materiali interamente progettati dall'azienda di Finmeccanica, anche se finora la messa a punto dei congegni ha incontrato parecchie difficoltà.

Alcuni dei prodotti made in Italy non hanno superato i test operativi ed è stato necessario sostituirli con apparati comprati all'estero. E molti sono scettici sulla possibilità di costruire complessi così sofisticati senza una cooperazione internazionale: gli investimenti rischiano di non portare a risultati convincenti e non imporsi sui mercati. Non sarebbe la prima volta che i fondi del governo si trasformano in meri sussidi alla ricerca di Finmeccanica o si traducono in macchine che non vengono esportate.

Ci sono casi clamorosi come i carri armati Oto Melara Ariete – prodotti in soli 200 esemplari a fronte di investimenti colossali – e le autoblindo Puma – di fatto in gran parte rottamate dopo gli attentati in Afghanistan. Infine 100 milioni andranno sempre a Selex per il secondo stadio dello sviluppo del Sicote: un software per il controllo del territorio e il supporto alle indagini ad uso dei carabinieri, che sono parte delle forze armate. Il Sicote dovrebbe permettere di aggregare ed elaborare in chiave territoriale le informazioni raccolte dall'Arma.

Inizialmente era stato approvato con una dominante funzione anti-terrorismo, ma adesso si pensa di farne uno strumento per la lotta e la prevenzione della criminalità. Il problema fondamentale resta quello del “prioritario interesse pubblico” per questi programmi.

Secondo il governo si tratta di spese che uniscono le necessità “di ammodernamento degli strumenti per la sicurezza nazionale” con le “esigenze di sviluppo della base tecnologica nazionale in settori produttivi strategici”. Per Finmeccanica – ormai l'ultima holding italiana nelle tecnologie avanzate – la garanzia del nuovo miliardo è un'ottima notizia. Rimane da chiedersi se oggi sono veramente queste le priorità per lo sviluppo del Paese. Una risposta la daranno i parlamentari chiamati a esprimere il loro parere sui due decreti. Se il diktat berlusconiano non provocherà nel frattempo lo scioglimento delle Camere.

Incontro con Giulietto Chiesa a Trieste. Difendere la Costituzione. Parte 1