Tacere adesso significa acconsentire a ciò che verrà
Gli
Stati Uniti hanno deciso di attaccare la Siria, ancora una volta con un
pretesto risibile, screditato dalle precedenti bugie. Che il presunto
uso di armi chimiche da parte dell’esercito regolare siriano sia appunto
presunto e non dimostrato, lo scrivono perfino numerosi giornali
europei che pure appaiono disposti a chiudere entrambi gli occhi di
fronte all’aggressione.
Prove
nemmeno una. In un paese che da due anni è sottoposto ad attacchi
dall’esterno, nel quale agiscono tutti i servizi segreti occidentali, in
condizione di importare qualsiasi arma sul territorio siriano, accusare
Assad di avere usato armi chimiche è l’equivalente della favola dove il
lupo (a monte) accusa l’agnello (a valle) d’intorbidargli l’acqua.
Solo sepolcri imbiancati a prova di ogni vergogna possono accettare questa favola senza inorridire.
Si procederà, ancora una volta, senza nemmeno l’avallo delle Nazioni Unite. Evitando, in tal modo, il veto di Cina e Russia.
Si procederà, ancora una volta, senza nemmeno l’avallo delle Nazioni Unite. Evitando, in tal modo, il veto di Cina e Russia.
Si
procederà, ancora una volta, senza nemmeno preoccuparsi di trascinare
tutta la NATO. Neanche questo viene ritenuto ormai necessario. Liberando
così alleati timorosi, o recalcitranti (ma che non si vedono)
dall’obbligo di accettare il diktat di Obama.
Il
quale – non si dimentichi che è stato insignito del premio Nobel per la
pace – non deve più dimostrare nulla. Anche qui solo gl’ingenui,
comunque inescusabili, possono continuare a descrivere Obama come uno
strenuo difensore dei diritti civili e della pace.
Israele è tra gl’ispiratori principali di questa guerra. Non è osservatore di eventi ma partecipante all’aggressione.
La
linea attuale dei servi dell’impero – in Italia e in Europa – sarà
quella di presentare l’aggressione come un “severo monito”. Il cui scopo
sarebbe quello di creare le condizioni per un futuro negoziato. Per poi
interrompersi. Si spara sul nemico per annientarlo, non per negoziare.
Infatti il negoziato di Ginevra, che doveva cominciare, è stato
cancellato.
Inutile
chiedere al governo italiano di esprimere un netto dissenso e non
qualche balbettio. Non lo possono fare, perché sono ricattabili, e non
lo faranno.
Noi
ci rivolgiamo al popolo italiano, che sappiamo non volere la guerra,
perché faccia sentire la sua voce in tutte le forme che gli saranno
possibili.
Noi vogliamo che l’Italia esca dalla NATO.
Noi non vogliamo essere alleati di coloro che organizzano la guerra.
Noi non vogliamo le loro basi sul nostro territorio.
Infine
una nota per il futuro. L’esito di questa nuova guerra dei forti contro
i deboli sarà di certo l’avvitamento verso nuove escalations. Lo scopo
dell’aggressione è destabilizzare l’intero Medio Oriente e trascinare in
guerra l’Europa. La sorte del Libano è in pericolo. Le armi che nei
prossimi giorni colpiranno Damasco sono già pronte per colpire Teheran.
Dunque un altro avvertimento s’impone, per coloro che non capiscono, o
fingono di non capire: tacere adesso significa acconsentire a ciò che
verrà.
Alternativa
Laboratorio politico culturale fondato da Giulietto Chiesa